Dopo due anni di fermo dovuto alla pandemia, a luglio abbiamo ripreso a ospitare le aziende che vogliono realizzare percorsi di volontariato aziendale per i propri dipendenti.
Il 14 luglio sono arrivati in 16 persone alla Casa dell’Accoglienza di Via Saponaro 40, anche se in realtà ci aspettavamo qualcuno in più.
La palestra è stata quindi la sala riunione che ha accolto alcuni dipendenti di una nota azienda multinazionale di cosmetici. La presentazione di noi operatori, dei volontari e della Fondazione è stata breve ma esaustiva, sui loro visi perplessità e curiosità.
Sono stati suddivisi in gruppi e a ciascuno di questi è stato affidato un compito: distribuzione pasti in mensa, addetti alle sale, guardaroba e tinteggiatura.
Non sappiamo che idea avessero di una casa di accoglienza, lontano anni luce dalle loro esperienze quotidiane di marketing, producers, analysis, certo è che man mano che venivano accompagnati nelle loro zone di destinazione cresceva la loro voglia di comprendere una realtà riportata da giornali e mass media, ma mai vissuta direttamente.
In mensa sono stati accolti da Velia “veterana” volontaria della mensa che con molta pazienza ha spiegato loro i compiti dietro al bancone di distribuzione. Andreina, coordinatrice dei volontari, invece ha dato disposizioni sull’accoglienza nella sale, la pulizia dei tavoli e l’attenzione ai bisogni delle persone ospitate a pranzo.
Quattro persone hanno invece raggiunto il locale dei guardaroba, dove sacchi di indumenti aspettavano di essere aperti e sistemati negli appositi scaffali.
E poi al primo piano gli aspiranti imbianchini si sono imbattuti nella tinteggiatura di una stanza che ospita alcuni ragazzi di una comunità. Non computer, cellulari, ma guanti, cuffie, tute, secchi e rulli, questi gli strumenti “di lavoro” di questo quarto gruppo.
La mattinata è passata in fretta, Velia ha scandito il ritmo dietro al bancone, in sala venivano aiutate le persone in difficoltà a portare i vassoi, qualcuno ha scambiato due chiacchiere con uno sconosciuto. In guardaroba sono state piegate tante magliette e pantaloni e gli scaffali riordinati in maniera accurata, ricordavano i ripiani di un negozio di abbigliamento.
Al piano superiore le pareti della stanza stavano asciugando dopo la seconda mano di pittura. Bel lavoro !
Infine il pranzo tutti insieme e quando ci siamo seduti intorno ai tavoli, le persone facevano conoscenza: “ma tu in quale ufficio lavori….” , parlavano dell’attività che avevano svolto, soddisfatti e sorridenti raccontavano la loro mattinata. E al termine, alcuni di loro ci hanno chiesto: “come si fa a diventare volontario?”
Che cos’è il Volontariato aziendale
Il Volontariato aziendale è un progetto in cui l’impresa incoraggia, supporta o organizza la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale o a sostegno di organizzazioni non profit durante l’orario di lavoro.
L’Azienda è in grado di mettere in campo, oltre alle proprie risorse economiche, la capacità progettuale e le competenze del personale, una rete di relazioni virtuose da convogliare verso l’iniziativa di partnership sociale attraverso il coinvolgimento del personale, generando condivisione, partecipazione ed orgoglio per l’iniziativa sociale dell’impresa.
In accordo con l’azienda, si propongono diverse attività che spaziano dalla distribuzione pasti in mensa, al riassetto del guardaroba, al riordino della dispensa. Si propongono inoltre attività di condivisione di momenti con i minori stranieri non accompagnati, di supporto allo studio, di giardinaggio, o di imbiancatura di locali.