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Tutti Taxi per amore: emergenza freddo

Anche quest’anno i tassisti dell’Associazione Tutti Taxi Per Amore di Milano e di altre 11 città italiane, si sono impegnati nei giorni dal 31 gennaio al 3 febbraio nella raccolta di Indumenti, giacconi, coperte e sacchi a pelo, da donare il 5 febbraio alla Fondazione Fratelli di San Francesco. I cittadini milanesi e i tassisti stessi possono contribuire, portando qua nei centri di raccolta indicati nella locandina o telefonando per il ritiro da parte dei tassisti ai numeri 339 596 3312 e 348 600 4238. Per Tutti Taxi per Amore, che ringraziamo, l’iniziativa ha l’obiettivo in primo luogo di raccogliere quanto possa servire alle persone che vivono senza fissa dimora, ma anche di sostenere la Fondazione Fratelli di San Francesco nelle occasioni di aiuto concreto verso le persone meno fortunate e mira, inoltre, ad alimentare la cultura della solidarietà e del riuso attraverso la rete permanente e la collaborazione tra associazioni.

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Cercasi volontari per raccolta indumenti

Domenica 6 febbraio dalle 9,30 alle 17,30 si svolge la consueta raccolta di coperte e indumenti invernali per le persone senza dimora, promossa dal Comune di Milano. Il gazebo della nostra Associazione si trova in Piazzale Baiamonti. Si cercano volontari che abbiano voglia di impegnarsi una giornata per questa iniziativa molto importante e che ogni anno consente di fornire indumenti alle persone senza fissa dimora che passano l’inverno in strada.L’impegno di tempo richiesto ai volontari è da concordare. Per partecipare telefona a Andreina De Franco, coordinatrice volontari, al  3713859527

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Un Capodanno coi botti

Come tutti gli anni, anche il 2021 si è chiuso coi botti: non quelli dei fuochi artificiali, ma quelli del COVID, con un numero di contagiati che ha raggiunto, non solo in Italia, valori record. E non si è trattato di “limature” di record precedenti, come avviene nello sport, ma di record stratosferici: i quasi 103 mila contagiati del 31 dicembre, sono circa 5 volte il massimo giornaliero raggiunto nel 2020; per intenderci, è come se sulla terra fosse sceso un marziano e avesse corso i 100 metri, non poco al di sotto del record mondiale (9”58), ma in appena 2-3 secondi! Pochi giorni dopo anche quel record è stato nuovamente “stracciato”, con quasi 175 mila nuovi contagiati nel giro di 24 ore (l’11 gennaio) e nulla ci dice che sia finita qui. L’epidemia non è fatta però solo di contagiati, ma anche di ospedalizzati, in forma più o meno grave, e, soprattutto, di morti. Un valutazione che non voglia essere solo “ad effetto”, o che non voglia dimostrare una tesi precostituita, deve tener conto, a nostro avviso, di tutti questi aspetti, altrimenti, per dirne una, dovremmo metterci a contare, oltre ai morti “per covid”, i morti da attribuire comunque “al covid”: vale a dire tutti coloro che non hanno potuto essere curati, operati, guariti, perché il sistema sanitario, in tutte le sue parti, era impegnato a fronteggiare i contagiati dal covid o perché, ancora peggio, un medico ha dovuto scegliere chi curare e chi no. Abbiamo quindi costruito un primo  grafico (fig. 1) nel quale i vari aspetti della pandemia sono stati rapportati ai valori massimi raggiunti e unificati in un unico indicatore “composito”. Esso mostra, sia in Lombardia che in Italia, soprattutto due cose: la prima è che i valori a fine 2021 non sono comunque i più alti dell’anno in assoluto, segno che l’andamento di altri aspetti ha compensato l’eccezionale crescita dei contagi; in secondo luogo la curva del grafico mostra un andamento stagionale tipico di malattie come influenza, polmoniti, bronchiti e simili, che iniziano a crescere di numero alla fine dell’estate, raggiungono un picco a fine inverno, dopo di che si riducono, per ricominciare a crescere nuovamente a fine estate-inizio dell’inverno successivo. Attenzione, nessun fraintendimento o ambiguità: il covid NON E’ una delle malattie citate, ne ha semplicemente un ciclo di diffusione temporale simile. I picchi di contagi a fine 2021 non hanno quindi nulla di atipico, ma il “marziano” a cui si devono, è semplicemente una variante, venuta questa volta dal Sudafrica, di quella che deteneva il record precedente! Nel secondo grafico (fig. 2) abbiamo messo a confronto, dall’inizio della pandemia a fine 2021, il numero indice dei contagi e dei decessi giornalieri, fatto 100, anche in questo caso, il massimo valore raggiunto: contagi e decessi che sono i due fenomeni “estremi”, possiamo dire, l’inizio della malattia e il suo esito più tragico. Quello rappresentato è il grafico costruito per la Lombardia, ma il profilo delle curve non è molto diverso da quello nazionale. Esso mostra che i contagi giornalieri (linea rossa) raggiungono i valori massimi a fine 2021, mentre i morti alla stessa data (linea blu), non sono nemmeno un decimo rispetto a quelli che si sono avuti nel marzo del 2020. Anche in questo caso, attenzione, ciò non vuol dire affatto che l’epidemia vada presa sottogamba, ma vuol dire che lo scenario è radicalmente cambiato. A cosa ciò sia dovuto non ci è stato però ancora detto per intero:  la spiegazione ufficiale è  la protezione offerta dai vaccini, crescente col numero di dosi assunte; protezioni non tanto dai contagi, ma dalle forme più gravi della malattia; e qui, diciamo la verità, siamo un po’ delusi, perché, soprattutto chi ha una certa età e non ha mai avuto problemi a vaccinarsi, riteneva, una volta vaccinatosi, di non doverci pensare più. Non è così, purtroppo; al 13 gennaio erano state usate in Italia 117 milioni di dosi; tenendo conto di 5-6 milioni di irriducibili no-vax, ogni italiano ha mediamente assunto 2,1 dosi e ci saremmo quindi aspettati un calo drastico dei contagi rispetto all’inverno scorso, esattamente il contrario di ciò che avviene. Ma si tratta solo di immunizzazione parziale (e a tempo) o a questi limiti del vaccino si devono aggiungere gli effetti dell’ultima mutazione? Mutazione molto più aggressiva delle precedenti (perché, ci dicono, colpisce le vie aeree superiori, senza bisogno di arrivare ai polmoni) anche se magari (ma nessuno lo ha detto) con una carica virale meno forte. Insomma, è tutto un divenire, non stupiamoci, e non mettiamo in croce gli addetti ai lavori, perché, come ogni scienziato onesto sa (o dovrebbe sapere) ogni teoria scientifica è valida fino a quando non viene sostituita da una nuova, capace di offrire una spiegazione più completa. Newton non era certo uno sciocco, per essere stato superato, qualche secolo dopo aver scoperto la gravità, da Einstein, che ha scoperto la teoria generale della relatività! Detto ciò, essere un buon scienziato non vuole affatto dire essere anche un buon comunicatore e quindi molti di loro dovrebbero passare più tempo in laboratorio che negli studi televisivi! E’ già un miracolo, secondo chi scrive, che in meno di un anno un vaccino sia stato preparato; non scandalizziamoci quindi se la protezione offerta è ancora parziale, non prendiamo questo a scusa pe non vaccinarci il numero di volte che serve. In fondo anche gli antibiotici di oggi non sono certo quelli di 10 o 20 anni fa, e anche il vaccino dell’influenza va fatto tutti gli anni, no? Bruno Paccagnella Fig. 1 Fig. 2

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Incontri di counseling per i volontari

Aiutare in un cammino di crescita soprattutto personale chi offre il suo aiuto come volontario. È questo il senso dell’offerta di una serie di colloqui gratuiti di counseling  tenuti da Guya Mina e che l’Associazione Fratelli di San Francesco propone a tutti i propri volontari. Ma cos’è il counseling? Uno spazio di ascolto e riflessione congiunto, che ha come obiettivo il miglioramento della qualità di vita della persona ascoltata, rafforzando i suoi punti di forza e la sua capacità di autodeterminazione. Non è una psicoterapia; il numero massimo di colloqui è limitato a 10. La base teorica del tipo di counseling offerto è l’Analisi transazionale, un approccio psicologico che si inserisce nel filone umanistico-esistenziale e che nasce a fine anni ’50 per opera del neuropsichiatra canadese Eric Berne. Guya Mina, attiva presso la Comunità di Sant’Angelo, è all’ultimo anno della Scuola di Counseling del Centro Berne e ha effettuato i tirocini interni richiesti. Dopo una laurea in Scienze politiche a indirizzo sociale, essersi ritirata dalla professione giornalistica, ha voluto in questi ultimi anni seguire una formazione per qualificare il suo volontariato, acquisendo tecniche che le permettessero di offrire una corretta e positiva relazione di aiuto, basata sull’ascolto attento, l’accoglienza, il non giudizio e l’impegno comune. Cosa fa il counselor? Il counselor accoglie in assoluta confidenzialità persone che sentono di dover prevenire, sostenere o risolvere un problema specifico o una condizione di disagio o difficoltà temporanea.  Per questo è essenziale circoscrivere la richiesta di aiuto, in modo da progettare insieme piani di azione per capirla e affrontarla, con i cambiamenti personali che fossero necessari. In pratica… Gli incontri sono offerti ai volontari. I colloqui durano 50/60 minuti l’uno, con frequenza settimanale. Sono fatti di norma online (via zoom o simili).  I primi colloqui sono conoscitivi, in vista dell’obiettivo definito insieme (il cosiddetto ‘contratto’). Numero massima dei colloqui: 8/10. Per iscriversi: inviare una mail, indicando la preferenza di giorni e orari per gli incontri, a: guyammina@gmail.com E’ prevista un’impegnativa per la privacy per la usuale protezione dei dati personali. Al termine chi ha usufruito del servizio darà una valutazione sul counselor. La supervisione è data dai docenti della Scuola triennale di counseling e analisi transazionale per le professioni di relazione e di aiuto – Centro Berne di Milano, che è convenzionata con l’Associazione.

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Ricordando Ambrogio

Oggi, 9 novembre 2021, ci ha lasciato Ambrogio, una persona senza dimora che i nostri volontari più “anziani “ ricordano sempre intenta a scrivere pensieri ed emozioni. Suo il libro “Infinite porte”, una raccolta di poesie e di testi di un clochard che vuole essere un invito ad entrare in un mondo a noi così vicino eppure così distante, un mondo che ha una vita e dei colori a noi sconosciuti e che vale la pena di scoprire, perché lo stupore della scoperta colora il grigio dell’abitudine, e capire aiuta a vincere pregiudizi e paure.

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Corso di formazione per i nuovi volontari: edizione 2021

Martedì 2 novembre si è concluso il Corso base per i nuovi volontari che si è svolto con il seguente programma suddiviso in tre moduli: 1° MODULO: 12 ottobre dalle 18.00 alle 20.00 Presentazione programma formativo Patto formativo Breve storia e presentazione dei servizi offerti da Fratelli di San Francesco Motivazioni al volontariato TEST sulla motivazione Carta dei valori del volontariato 2° MODULO: 19 ottobre dalle 18.00 alle 20.00 Il covid e l’emersione di nuove difficoltà psicologiche, sociali ed economiche Le nuove povertà e le condizioni di marginalità La relazione d’ aiuto e l’applicazione dell’empatia nel dare sostegno Meccanismi del coinvolgimento emotivo e la giusta distanza emotiva Comunicare in modo costruttivo mediando tra autorità, autorevolezza ed assertività 3° MODULO: 02 Novembre dalle 18.00 alle 20.00 Creare un modo di agire comune Condividere un linguaggio comune Collaborare tra volontari ed in associazione Rielaborazione del percorso di formazione e apprendimenti acquisiti Rilevazione di ulteriori bisogni formativi ed approfondimenti Glenda Pagnoncelli, formatrice del CSV ha tenuto il corso che si è svolto attraverso la piattaforma di Università del Volontariato, permettendo a tutti di seguire gli incontri on line, di attivarsi per le esercitazioni e di confrontarsi per dubbi e domande. Negli incontri sono stati proposti video e test sulla motivazione. A tutti i partecipanti sono stati inviati materiali didattici relativi a ciascun incontro e pdf di materiali bibliografici con cui approfondire i contenuti trattati. La partecipazione dei volontari iscritti è stata costante e interessata e alcuni di loro ci hanno inviato le loro impressioni sul corso.  Scrive Maria GiuliaIl corso l’ho trovato molto utile, dato che era la prima volta che mi avvicinavo al mondo del volontariato e sicuramente stimolante anche e soprattutto da un punto di vista umano, indispensabile poiché alla base stessa dell’esperienza di un volontario. Avrei ascoltato Glenda e alla fine le esperienze di altri volontari per moltissimo tempo ancora. Più andavamo avanti col corso e più ne volevo sapere e mettere le “mani in pasta”, se possibile.Sarei curiosa di approfondire ulteriormente l’aspetto psicologico di cosa ci si può aspettare nel momento in cui interagiamo con chi stiamo andando ad aiutare. Ovvero quali reazioni inneschiamo, quali sono magari le emozioni in risposta. Non che non se sia parlato ovviamente, ma se parliamo di approfondimento, vorrei continuare a capirne sempre di più.Ad ogni modo ho trovato il corso di formazione chiaro, preciso e con la dovuta attenzione sull’aspetto più importante, l’essere umano in tutte le sue fragilità, mettendo volontari e persone bisognose sullo stesso piano e facendo le dovute distinzioni.Grazie mille per l’opportunità e spero di risentirla presto per poter mettere “le mani in pasta”. Arturo ci scriveIl corso è stato conoscitivo ed interessante. Servirà per avere situazioni più propositive nel mio operato di volontario. Patrizia ci scriveGrazie ancora per l’opportunità del corso di formazione per volontari.Il mio riscontro in merito è assolutamente positivo.Essendo il volontariato un’ esperienza nuova per me,  grazie agli spunti offerti,   ho potuto riflettere su alcuni punti importanti trattati durante gli incontri,  per esempio analizzare le diverse motivazioni alla base della scelta di diventare volontario, nonché il fatto che il percorso che si intraprende è un percorso di  crescita  per noi stessi,  che va fatto nella consapevolezza che non  sempre si riceve una  gratifica dal destinatario  della nostra azione.Inoltre ho trovato molto significativo durante il primo incontro la visione del video  “The shoes”, che ho successivamente riguardato, perché  in modo molto semplice ed  originale ha saputo spiegare l’importanza dei  piccoli gesti  che in un contesto di volontariato diventano importanti perché danno  spazio alla persona,  che si sente apprezzata   come individuo.Spero in futuro di poter ampliare la mia esperienza nel contesto del volontariato, al momento  sono felice della mia piccola goccia nell’oceano, perché sento che le persone con cui ho contatti telefonici sono contente  e sorprese di sentire che qualcuno è lì per loro. Così ci scrive ElenaIn primis ci tengo a ringraziare Andreina e Glenda per questo interessante corso, una sorta di esperienza nell’esperienza soprattutto per chi, come me, è ai primissimi passi!Nonostante la distanza messa in campo dalla tecnologia, a me i contenuti sono arrivati forti e chiari. In particolare credo che varrebbe la pena valorizzare maggiormente le testimonianze dei volontari: non certo un modo per raccontarci quanto siamo bravi, piuttosto un piccolo grande tesoro da preservare con cura. Questo il commento di MonicaHo avuto modo di partecipare al Corso Base per nuovi volontari. Il corso tenuto da Glenda del CSV, appositamente studiato per le esigenze dei volontari dell’Associazione Fratelli di San Francesco, mi è stato di grande aiuto.Ho potuto conoscere a fondo quelli che sono i Servizi dell’Associazione e grazie ai vari temi trattati, mi sento più sicura riguardo le mie capacità e competenze.Penso che per essere un volontario  efficace e soddisfatto non basti essere dotato solamente di “buon senso”. Poter contare sull’esperienza di professionisti capaci nella formazione è un “atout” da non lasciarsi sfuggire!!Grazie ad Andreina e a Glenda del CSV, mi appresto ad incominciare la mia nuova esperienza con  maggiore tranquillità e, perché no, anche con la giusta dose di  “entusiasmo”. Elena ci scriveHo seguito i tre corsi con estremo interesse, anche se la mia attività, per lo meno al momento!, non implica un contatto diretto tranne che con i miei colleghi, in farmacia. Ma ho trovato tutto comunque utilissimo, anche perché, come tu sottolinei, molti spunti si possono tranquillamente applicare alla vita di tutti i giorni.L’ho trovato molto ben diviso nei suoi vari argomenti e molto stimolante nonostante fosse online, situazione in cui è molto più difficile tenere alta l’attenzione. Interessanti anche le esperienze di chi opera nel volontariato da anni, a me personalmente arricchiscono molto. Grazie mille

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