Lavoro

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Lavorare in Italia: elementi per orientarsi

La conoscenza della lingua italiana come strumento di comprensione della vita nel nostro Paese e di inserimento nel mercato del lavoro. Sono questi gli obiettivi che hanno guidato la realizzazione del “Corso d’italiano propedeutico al lavoro” proposto e attuato da sei volontari dell’Associazione Fratelli di San Francesco ETS (Ettore, Lucilla, Mara, Paolo B., Paolo F., Rossana) coadiuvati dalla coordinatrice Andreina. Il corso ha visto collaborare i volontari della Scuola d’italiano e dello Sportello lavoro (due servizi fondamentali dell’Associazione) per poter fornire ad alcuni studenti stranieri della scuola un percorso di potenziamento della lingua e di orientamento verso il mercato del lavoro. Le lezioni, che si sono svolte da metà ottobre a fine novembre, hanno trattato molteplici aspetti così da fornire una maggior consapevolezza ai partecipanti sulla propria occupabilità e favorirne l’accesso al mercato del lavoro. I temi trattati sono stati: Le parole per lavorare-lessico, funzioni comunicative; Lavorare in Italia: ordinamento, rapporti con gli enti pubblici, settori economici; Le diverse forme contrattuali, i diritti e doveri dei lavoratori, sindacati; Il CV e il colloquio di lavoro, simulazione colloqui; La ricerca del lavoro: strumenti, riferimenti, a chi rivolgersi; Formazione: caratteristiche e riferimenti. L’ultima lezione ha visto la partecipazione di una esperta di Gi Group, agenzia del lavoro operante a livello nazionale e internazionale, che ha presentato la propria realtà e ha spiegato le principali caratteristiche analizzate in fase di selezione. Alcuni dei partecipanti hanno poi avuto la possibilità di fissare dei colloqui individuali con Gi Group. Partecipanti e insegnanti si sono detti soddisfatti di questo primo corso che ha rappresentato una prima esperienza per l’Associazione su queste tematiche e che verrà riproposto non solo a studenti della scuola dell’Associazione ma anche ad altre persone straniere e realtà associative operanti sul territorio milanese.

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Sportello Lavoro: collaborazione con Gi Group

La ricerca di lavoro da sempre è un’area complessa e articolata. Per questo abbiamo avviato una collaborazione con Gi Group, una delle principali agenzie per il lavoro operanti a livello nazionale e internazionale individuando due linee di azione. Una prima linea riguarda gli ospiti nelle case di accoglienza ai quali possiamo ora offrire un servizio di ricerca del lavoro molto attivo sul territorio. Una seconda linea riguarda la segnalazione a Gi Group delle persone che si rivolgono al nostro Sportello Lavoro per offrire loro un’ulteriore opportunità di collocazione. Entro breve è prevista una prima verifica dell’efficacia della collaborazione per attuare eventuali modifiche operative che si rendessero necessarie. Vi terremo informati sullo sviluppo dell’iniziativa.

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Sportello Lavoro: di nuovo attivo, anche online!

Lo Sportello di indirizzamento e orientamento al lavoro è ora attivo in maniera continuativa dopo mesi di alterna operatività a causa della pandemia. A fianco della consueta organizzazione, che comporta la presenza del volontario e dell’utente entrambi in via Bertoni, presso la sede dell’Associazione, è stata sperimentata e infine introdotta una modalità che comporta la “remotizzazione” della postazione del volontario. Grazie all’utilizzo del programma per videoconferenze Zoom e con la collaborazione degli addetti all’accoglienza, il volontario può interagire efficacemente con l’utente operando da remoto. Questo modo di operare consente una maggiore flessibilità e, con alcune opportune modifiche e integrazioni, una elevata efficacia dell’intervento. Si può operare dal proprio computer – avendo così una maggiore familiarità con lo strumento informatico – e in modo continuativo, anche dopo il colloquio con l’assistito, per una ricerca meno frettolosa delle opportunità. L’operatività da remoto consente di ridurre le esigenze di spostamento con un significativo vantaggio, soprattutto per chi viene da lontano. Un problema da sempre riscontrato è quello delle mancate presentazioni. Con l’utilizzo di un sistema automatico di messaggi sms (vedi oltre) e con la possibilità da parte del volontario di dedicarsi ad altre attività nei periodi di tempo “morti” tale problema viene ridotto senza ricorrere alla pratica della convocazione di tutti gli utenti alla medesima ora, pratica non attuabile in tempo di pandemia e comunque poco rispettosa delle persone. L’attività da remoto richiede l’accesso al cloud per la memorizzazione dei documenti e un software adatto per la gestione delle prenotazioni. Il primo problema è stato risolto aprendo un account Google (gmail e drive) dedicato mentre il secondo è stato risolto utilizzando un software per le prenotazioni facilmente accessibile in qualunque momento da qualsiasi postazione dotata di collegamento Internet. Tale software provvede anche a inviare automaticamente sms di conferma delle prenotazioni, di promemoria il giorno precedente l’appuntamento e di eventuale cancellazione. Questo software consente sia agli addetti all’accoglienza sia ai volontari stessi dello Sportello Lavoro di procedere alle prenotazioni che possono essere consultate in qualsiasi momento per una migliore pianificazione dell’attività. Come già detto l’attività da remoto è attualmente offerta come opportunità e, nell’esperienza fin qui fatta, rende più flessibile il servizio e stimola lo sviluppo di nuove modalità per un continuo adeguamento e rinnovamento delle procedure. L’attività di presenza continua a essere possibile e presenta l’innegabile vantaggio del miglior contatto umano; una soluzione ottimale potrebbe essere l’alternanza delle due a seconda delle situazioni contingenti personali o del servizio.

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Work in bike: la testimonianza di due ragazzi

A un anno dall’avvio del Progetto Work in bike realizzato dallo Sportello Lavoro dell’Associazione in collaborazione con Fondazione Adecco abbiamo raccolto la testimonianza di due ragazzi richiedenti asilo, ospiti dei centri di accoglienza della Fondazione Fratelli di San Francesco, che hanno seguito il percorso di formazione e inserimento lavorativo. “Mi chiamo O.D., ho  23 anni e sono giunto in Italia nel 2017 dalla Guinea Conakry.Dopo un breve periodo trascorso a Salerno, sono stato trasferito a Milano e dal 12/06/2019 sono ospite del CAS di Via Saponaro, 40 gestito dalla Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi Onlus. Ho studiato con impegno ottenendo le attestazioni di lingua italiana per i livelli A1-A2 e B1. Ho frequentato un corso per saldatore presso una cooperativa sociale di Magenta.L’équipe educativa mi ha sostenuto nel mio percorso formativo e successivamente mi ha candidato per il progetto “Work in Bike”. Dopo una serie di colloqui, sono stato scelto da un’azienda del setttore arredamento per un  tirocinio formativo che ho iniziato il 10 dicembre 2020. Attualmente sto lavorando presso lo store di quest’azienda a Corsico con la mansione di  logistico. Mi piace tantissimo il mio lavoro, vado molto d’accordo con i miei colleghi e con il mio capo, Andrea, che è un uomo veramente gentile e disponibile.Amo stare a contatto con le persone e questo lavoro sembra fatto apposta per me. Sto crescendo molto dal punto di vista umano e professionale.Ringrazio  tanto tutte le persone che mi hanno dato questa preziosa opportunità”. “Mi chiamo C. A., sono un ragazzo di 22 anni che viene dal Mali. Ho lasciato il mio paese d’origine nel 2015, ancora minorenne, per questioni  che mettevano a rischio la mia vita.Dopo un viaggio lunghissimo a piedi e con il furgone, che mi ha portato fino alla Libia,  sono arrivato nell’Ottobre 2016 in Sicilia. Mi hanno inserito in una comunità Minori per tre mesi, poi, quando ho compiuto 18 anni, mi hanno trasferito nel CAS di San Zenone.Lì mi sono subito iscritto alla scuola d’italiano per poter imparare rapidamente a parlare la lingua del paese che mi ha accolto e ho raggiunto un livello di conoscenza della lingua A2.Visto il mio buon livello di conoscenza della lingua, l’assistente sociale del CAS mi ha proposto di candidarmi per il progetto “Work in Bike”, gestito dai volontari dell’”Associazione Fratelli San Francesco”  e dalla “Fondazione Adecco”, e io ho accettato. Dopo una serie di colloqui, sono stato preso a farne parte. Mi hanno fatto fare un percorso di formazione con aziende di vari settori. A giugno 2020, sono stato selezionato per lavorare presso un’azienda agricola a Mediglia. Io ero addetto a inscatolare la verdura raccolta nei campi e poi mettere le scatole in magazzino dove venivano smistate. Ho fatto questo lavoro per sei mesi.Mi è piaciuto molto, anche se non l’avevo mai fatto. Ho appreso nuove competenze professionali relative all’ambito dell’agricoltura e ho fatto nuove amicizie, perché assieme a me, oltre ad altri tre ospiti del Centro, c’erano altri ragazzi della mia età.Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato questa opportunità, che mi ha formato sia professionalmente che umanamente”.

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Work in bike: un progetto di accompagnamento al lavoro

Nel difficile anno che si sta chiudendo, l’Associazione Fratelli di San Francesco è riuscita a portare avanti un progetto di inserimento lavorativo proposto dai volontari dello Sportello Lavoro dell’Associazione, realizzato insieme a Fondazione Adecco e avviato grazie a una significativa donazione di un nostro socio. Il progetto, a cui è stato dato il nome di Work in Bike per evidenziare il mezzo di trasporto più usato dai ragazzi per recarsi al lavoro, ha coinvolto quindici persone tra i 20 e 25 anni richiedenti asilo, ospiti presso il Centro di accoglienza di San Zenone al Lambro gestito da Fondazione Fratelli di San Francesco, che sono stati individuati in base alla loro conoscenza della lingua italiana e all’interesse a intraprendere un percorso formativo per l’inserimento nel mondo del lavoro. E’ stata fatta un’accurata analisi delle caratteristiche dei ragazzi in modo che potessero affrontare con tranquillità il percorso formativo attraverso la conoscenza diretta dei candidati da parte del responsabile del centro; la compilazione di un questionario, messo a punto dai volontari dello Sportello Lavoro, per approfondire le loro esperienze formative e professionali pregresse; il colloquio individuale realizzato sia dai volontari dell’Associazione sia da Fondazione Adecco. I ragazzi hanno quindi partecipato a un corso di orientamento ed educazione al lavoro gestito da Fondazione Adecco con l’obiettivo di comprendere potenzialità e aspirazioni di ognuno. Hanno poi avuto la possibilità di capire come affrontare un colloquio di lavoro con l’incontro con referenti aziendali che hanno simulato veri e propri momenti di selezione. Una volta terminato il corso purtroppo ci si è trovati nel pieno periodo di lockdown dello scorso Marzo. Tuttavia, nonostante le evidenti difficoltà, Fondazione Adecco ha iniziato la ricerca di opportunità di lavoro che per alcuni ragazzi si sono concretizzate subito con un’occupazione presso la grande distribuzione. Le attività di ricerca lavoro sono poi riprese prima dell’estate e ad oggi sono sette i ragazzi impegnati in lavori in diversi settori: agricolo, grande distribuzione e retail, con tirocini e contratti a tempo determinato. Il progetto continua oggi con la finalità di trovare una sistemazione definitiva a tutti i ragazzi, anche se purtroppo le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro sono numerose e aggravate dalla pandemia perdurante; soprattutto esiste un problema di permessi di soggiorno che molto spesso devono essere rinnovati e i tempi sono sempre incerti. Dopo quasi un anno dall’inizio del progetto, possiamo ritenerci soddisfatti per il percorso fin qui svolto, che ci ha confermato come un accompagnamento verso il lavoro per ragazzi richiedenti asilo sia un fondamentale supporto per la loro crescita professionale. E’ quindi nostra intenzione proseguire in questa direzione, sperando di poter metter in campo nel prossimo anno altri progetti simili. (Vai alla pagina del progetto su Fondazione Adecco)

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