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Segnalazioni

bellaMilano, volontariato con il Comune di Milano

Il Comune di Milano propone un’attività di volontariato dedicata alla cura del verde urbano di Milano e rivolta a persone disoccupate, migranti, rifugiate e richiedenti asilo,  con l’obiettivo di facilitarne l’inclusione e fornire loro gli strumenti per un percorso di successivo inserimento lavorativo. L’iniziativa, chiamata bellaMilano, prevede la partecipazione di due volontari a squadre di lavoro dedicate alla cura di aree verdi, strade e piazze particolarmente degradate  di Milano.  E’ richiesta la partecipazione a una squadra di lavoro per almeno 3 giorni alla settimana in modo continuativo per 2/3 mesi. Per la loro attività i volontariati riceveranno:– un riconoscimento in voucher elettronici Merits per comprare beni e servizi – la fornitura di divisa e DPI;– l’assicurazione RC dell’associazione Volontari Caritas;– l’attestato del corso sulla sicurezza Dlgs 81/08 generale e rischio medio. GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE SCARICA LOCANDINA Per informazioni e iscrizioni:Luigi Saracino – l.saracino@coopdettofatto.itAlessandro Gotti – a.gotti@vestisolidale.itMassimo Monti – massimo.monti@spazioaperto.coop

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Notizie

Assemblea ordinaria dei soci

Il giorno 8 luglio 2021 si è tenuta l’Assemblea ordinaria dei soci. L’Assemblea ha approvato il bilancio consuntivo per l’esercizio 2020 ed il bilancio preventivo per l’esercizio 2021. Ha quindi provveduto alla nomina dei componenti del Comitato esecutivo per il triennio 2021-2024. I soci nominati sono (in ordine per cognome):Ombretta AmettaPaolo BoeroMara DagradiCostantino MoreschiLina Paola RancatiMario RovatiAnna Maria Vincenzi Il nuovo Comitato si riunirà nel mese di  settembre  per nominare il  Presidente, il  Vice Presidente e per l’avvio dell’attività operativa.

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Notizie

Parliamo tra noi: incontro tra i servizi

Vorremmo promuovere e rendere sistematiche le riunioni dei diversi servizi dell’Associazione in modo da affrontare tempestivamente eventuali criticità, raccogliere suggerimenti per il miglioramento e promuovere la conoscenza reciproca in un contesto di confronto informale tra volontari che vivono la medesima esperienza. Nel mese di Giugno si sono tenute le riunioni dei seguenti servizi: Mensa Saponaro, Scuola italiano, Accoglienza, Centro ascolto, Sportello lavoro e Informatica, Unità mobile. Nei prossimi mesi convocheremo nuove riunioni anche su segnalazione di singoli volontari. Se pensi che sia utile vedersi, contatta la nostra Segreteria Generale! Andreina De Francoassociazione@fratellisanfrancesco.it02 6254 5960 / 371 385 9527

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Notizie

AAA CERCASI VOLONTARI

Come ogni  anno i mesi di luglio e agosto sono  periodi dell’anno nei quali i volontari si assentano per le vacanze e quindi, avendo la nostra Associazione attività sempre aperte, si ricercano nuovi volontari. Le esigenze di turni da ricoprire sono per i servizi di mensa e  unità mobile. Se qualcuno è disponibile in questo periodo oppure se avete un amico, un conoscente che  volesse  provare questa esperienza di volontariato, contattate: Andreina De FrancoCoordinamento Volontaritel 02 62545960cell. 371 3859527mail: associazione@fratellisanfrancesco.it

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Rubrica

Pillole di informatica: salvare e recuperare la rubrica su Iphone

Non sai come fare, il pc non risponde, il cellulare è impazzito…. scrivici su quali argomenti ti piacerebbe essere uno “smanettone” e cercheremo di darti delle risposte chiare e veloci.Manda le tue richieste a: associazione@associazionefsf.it Pillola 3:Salvare e recuperare la rubrica dello smartphoneParte seconda: Iphone Per vedere la presentazione: clicca qui Per scaricare la presentazione in pdf: clicca qui Ecco i passaggi per salvare e recuperare la rubrica su Iphone LEGGI:Pillola  1: App112 Where are u Pillola 2: Salvare e recuperare la rubrica dello smartphoneParte prima: Cellulari con Android

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Rubrica

Focus Covid-19 – Contagi e vaccinazioni: un’estate “non” spericolata

a cura di Bruno Paccagnella Per dubbi e approfondimenti potete scrivere a:  associazione@associazionefsf.it Con questa nuovo approfondimento si chiude la rubrica dedicata all’andamento in Lombardia della pandemia Covid-19 e della somministrazione delle vaccinazioni. I dati sono incoraggianti e speriamo che questo momento difficile e doloroso possa concludersi presto e si possa tornare ad analizzare nuove tematiche di interesse generale. A presto COVID 19: si respira aria di libertà(aggiornato al 22 giugno 2021) Il 18 febbraio dello scorso anno si presentava all’ospedale di Codogno quello che poi sarebbe diventato il “paziente 1”; due giorni dopo ne veniva accertata la positività al COVID-19 e cominciava allora il calvario che tutti abbiamo attraversato. Prima di allora, confinato in un sola provincia cinese, il virus “mai sarebbe arrivato in Italia” ci veniva detto, e invece non solo arrivava in Italia, ma in poco tempo si diffondeva a livello planetario: a oggi, i dati ufficiali, per quanto sottostimati, parlano, nel mondo, di quasi 180 milioni di persone contagiate (oltre 33 milioni negli Stati Uniti, 30 milioni in India, 18 milioni in Brasile) e poco meno di 4 milioni di morti (oltre 600 mila negli Stati Uniti, oltre 500 mila in Brasile, quasi 400 mila in India….). Fatte le debite proporzioni con i 60 milioni di residenti in Italia, nemmeno da noi si è scherzato: i casi totali sono arrivati a oltre 4,2 milioni (840 mila dei quali in Lombardia, regione più colpita in assoluto) e i decessi hanno superato le 127 mila unità, delle quali quasi 34 mila in Lombardia. L’epidemia ha colto di sorpresa e impreparata la politica nazionale, come le amministrazioni locali, il personale medico-infermieristico, così come i sistemi sanitari nel loro insieme; in particolare questi ultimi, che in ogni singola regione godono di autonomia quasi assoluta, si sono trovati a fronteggiare un nemico praticamente sconosciuto, e anche quelli considerati “fiori all’occhiello”, come quello lombardo, sono spesso “andati in tilt”. Passata l’epidemia, anche questo sarà uno dei temi fondamentali da affrontare, in tutti i suoi aspetti, da quello del decentramento delle competenze (dallo Stato alle Regioni), giù giù fino al ruolo dello stesso medico di famiglia. Difficile dire se sarà più arduo sconfiggere definitivamente il virus, o smantellare i sistemi di potere che governano la sanità in ogni regione. Già, “passata l’epidemia”, dicevamo…. Ma è davvero passata? L’andamento dei vari aspetti (nuovi contagiati, terapie intensive, ricoverati, decessi, indice Rt, ecc., ecc.) da tre mesi a questa parte sta costantemente migliorando: le restrizioni ai “movimenti” individuali si stanno allentando, le attività economiche sono in ripresa, le vaccinazioni procedono a ritmi sostenuti, e sicuramente contribuiscono non poco a frenare la diffusione dei contagi. Un dato per tutti: lunedì 21 giugno i “nuovi casi”, a livello nazionale, sono stati meno di 500, vale a dire poco più dell’1% dei quasi 41 mila nuovi casi individuati il 13 novembre dello scorso anno, momento di culmine della “seconda ondata”; ma potremmo anche citare i morti, scesi (sempre a livello nazionale) nell’ordine delle poche decine al giorno, quando, anche nella prima ondata, sfiorarano le mille unità giornaliere (oltretutto, non ce lo potremo mai dimenticare, altamente concentrate in un numero limitato di comuni lombardi). Dati in continuo miglioramento, allentamento delle restrizioni (tra poco potremo fare a meno anche della mascherina!), maggiori possibilità di “tracciare” i contatti dei positivi per bloccare sul nascere nuovi focolai, fine delle scuole, imminenza delle vacanze, vaccinazioni a pieno ritmo…. Insomma si sta già respirando una contagiosa aria di libertà, come se il virus fosse davvero stato sconfitto. Le “autorità” non smettono (nè potrebbero non farlo) di richiamarci alla prudenza, ma sembrano destinate a restare inascoltate. Ovviamente l’auspicio è di esserne usciti, ma senza voler fare il “bastian contrario”, due sono gli argomenti forti a favore della prudenza, che doverosamente vanno ricordati: le capacità di mutazione del virus (dopo quella inglese, la variante brasiliana e ora l’indiana, sempre più aggressive) e le incertezze sulla durata della protezione assicurata dal vaccino. Grazie al vaccino sicuramente non succederà come lo scorso anno, quando le libertà comportamentali del periodo estivo portarono a una seconda ondata, ma, a rischio di essere pedanti e banali, per il momento ci associamo agli inviti alla prudenza. Vaccinazioni a passo di carica(aggiornato al 22 giugno 2021) Al momento in cui scriviamo, 22 giugno, le dosi di vaccino consegnate alle regioni hanno superato i 50,3 milioni di unità, e di queste oltre 47 milioni (il 93,4%) sono già state somministrate. Da quasi un mese la media giornaliera (su base settimanale) si attesta in Italia oltre il mezzo milione di vaccinazioni; in Lombardia da più di tre settimane supera invece le 90 mila somministrazioni. La “macchina” organizzativa che il Generale Figliuolo ha messo in moto procede a ritmo spedito (vien da chiedersi, ma questo Figliuolo, è un alpino o un bersagilere?), e “regge” anche a quelle che possono essere considerate “interferenze esterne”, dovute cioè alle scelte di natura scientifico-politica in ordine a quali vaccini somministrare, a quali classi di età, e con quali scadenze tra prima dose e richiamo e così via. I soggetti vaccinati con prima e seconda dose, o con vaccino monodose, sono quindi ormai quasi 16,3 milioni in Italia e oltre 2,8 miloni in Lombardia, pari rispettivamente al 27,3 e al 28,1% della popolazione residente; oltre a questi soggetti, “totalmente immunizzati”, altre 15,6 milioni di persone in Italia e 2,8 milioni in Lombardia, hanno ricevuto la prima dose, e sia pure con un grado di protezione inferiore, sono anch’esse immunizzate; nel complesso, più di metà dei residenti (il 53,5% in Italia, il 56,1% in Lombardia) gode quindi di un grado più o meno elevato di protezione, e già questo contribuisce in misura tutt’altro che marginale a contenere la diffusione dei contagi. Lasciamo però da parte i numeri (che si possono agevolmente consultare sul sito https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/) e riflettiamo per una volta sui rischi connessi alla somministrazione dei vaccini, che indubbiamente esistono, e che nessuno nega; le aziende produttrici arrivano anche a quantificare la quota stimata dei possibili “casi avversi” sul totale delle somministrazioni; numeri

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