Il nuovo anno ci ha portato anche la ripresa delle uscite quotidiane delle Unità mobili della Fondazione Fratelli San Francesco.
Per chi non ne conoscesse l’attività, le Unità mobili – altre associazioni le chiamano “Unità di strada” – sono piccoli gruppi di volontari che la sera, a bordo di un furgone, percorrono i quartieri della città per offrire un poco di assistenza alle persone che vivono per la strada, i cosiddetti “Senza fissa dimora”. Le Unità delle varie associazioni di volontariato sono coordinate da un centro che fa capo al Comune di Milano, coordinamento che assicura che tutte le zone siano adeguatamente coperte.
Le unità della nostra associazione escono sette giorni su sette, per 12 mesi all’anno (salvo una breve interruzione in agosto), offrendo sacchetti con cibo, tè caldo in inverno, kit di biancheria e prodotti per la cura e la pulizia. Distribuiscono anche indumenti, giacche, sacchi a pelo e coperte. Ma, soprattutto, i volontari delle Unità mobili provano a instaurare una qualche forma di relazione con le persone che incontrano nelle strade e che vivono in condizioni così difficili e disagiate.
La pandemia di Covid-19 aveva fermato le nostre Unità mobili per una serie di cause, intuibili, legate ai rischi di contagio. Ora la nostra organizzazione ha messo a punto le misure di sicurezza e le protezioni necessarie e le uscite sono dunque riprese.
Sono riprese in una città che in queste notti gelide di inizio anno – ancora segnate dal Covid-19 e dalle restrizioni alla circolazione delle persone – appare spesso spettrale e sembra accentuare e sottolineare la solitudine e la povertà di chi vive smarrito e alla giornata. Di chi è alla ricerca quotidiana dei mezzi per sopravvivere, ma che, se si prova ad ascoltare, è anche pronto raccontare se stesso e la propria esperienza di vita – oltre gli stereotipi –, e a instaurare un dialogo all’insegna del riconoscimento reciproco.