La casa di chi è senza casa: a Milano una mostra da non perdere

A Milano, alla Casa della memoria, fino al 24 ottobre trovate – la visita tra l’altro è gratuita – una mostra, anzi una video-installazione che vi consiglio di non perdere.

Si chiama “Home less home” ed è una mostra che – a partire dal titolo e dalle sue possibili letture e connotazioni – ci induce e ci aiuta a pensare.

A pensare a chi vive per la strada ed è senza casa.

L’autrice è Paola Di Bello. Il percorso artistico e di conoscenza di quest’opera parte da alcune fotografie scattate agli spazi dell’abitare dei senzatetto milanesi di questi anni. Le fotografie vengono proiettate sui muri della Casa della memoria per comporre un “percorso artistico che ipostatizza l’ordinario” dove l’arte è “il punto di partenza di un processo di conoscenza”, come spiega il materiale che introduce il lavoro.

Credits: Paola Di Bello, Home Less Home, porta Garibaldi, Milano, 2001, Courtesy the Artist and Galleria Bianconi”

Quello che succede quando vedete le immagini che scorrono, una dopo l’altra sul muro, è una sorta di cammino che via via ci induce a pensare al senso del vivere ai margini della società; nel modo che più materialmente e simbolicamente sottolinea questa marginalità e precarietà: il vivere senza una vera casa.

Se ci andrete e ci dedicherete qualche minuto; se vi fermerete a osservare queste immagini e penserete alle vite che sono coinvolte, si produrrà in voi – a me è successo ed è successo anche alle persone che erano con me alla visita dell’installazione – una specie di vibrazione che vi spinge a sostare e a elaborare, un po’ anche fisicamente, cosa può essere vivere sotto un porticato o in un androne o su un marciapiede, assemblando ogni sera un simulacro di casa. Se lasciate che questa forma di empatia vi prenda, e se vi concedete qualche minuto per riflettere, uscirete dalla mostra con una consapevolezza un po’ più articolata e forse vi aiuterà a guardare a quelle “case” e alle persone che vi abitano, in un modo più attento e elaborato.

È vero che molti di noi vedono quei simulacri di case dei “senza fissa dimora” quando escono la sera nelle attività di volontariato, per esempio sulle Unità di strada delle associazioni, o quando semplicemente camminano per la strada. Eppure vederle in quel contesto, nella mostra, genera uno slittamento semantico che, come accade spesso con le operazioni artistiche, ci restituisce la realtà in modo insieme più chiaro e più suscettibile di ulteriore elaborazione e pensiero, per esempio sulle cause sociali della povertà e le conseguenze di mancate azioni di sostegno a chi è in difficoltà. Magari ci spinge anche a fare qualcosa; anche qualcosa in più di quel che già facciamo.

Paola Di Bello è fotografa e videomaker; dal 2006 è titolare della cattedra di Fotografia dell’Accademia di Brera, dove attualmente coordina il Biennio specialistico di Fotografia.

La Casa della memoria è in via Federico Confalonieri, 14 a Milano ed è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17:30. L’ingresso è libero (serve il green pass).

Luigi Gavazzi

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